Cosa significa orientamento teorico?

L'orientamento teorico non è altro che il modo in cui i terapeuti tentano di spiegare l'insorgere, lo svilppo e il trattamento dei disturbi psicologici. L'indirizzo influenza il modo in cui lavora il terapeuta, quindi il modo in cui valuta i casi, formula le diagnosi e tratta i pazienti. Le tecniche che utilizza il terapeuta, i protocolli di trattamento e il modo in cui vengono misurati i cambiamenti durante la terapia sono strettamente legati all'indirizzo di riferimento.

Cos'è la Terapia Cognitivo Comportamentale?

La Terapia Cognitivo Comportamentale (TCC) è una psicoterapia sviluppata a partire dagli anni '60 da Aaron T. Beck, oggi adottata nella pratica clinica da buona parte degli psicoterapeuti. È la terapia che vanta la maggiore conferma scientifica nel panorama nazionale e internazionale.

È una terapia strutturata, si articola secondo una struttura ben definita, pur restando flessibile e adattabile alle esigenze dell'individuo, al fine di assicurarne la massima efficacia; inoltre, è direttiva, vale a dire che il terapeuta istruisce il paziente. È di breve durata, i cambiamenti significativi sono attesi nei primi sei mesi. Infine, è orientata al presente, volta quindi a risolvere i problemi attuali, anche se l'origine di questi ultimi generalmente risale all'infanzia.

La TCC è orientata a modificare i pensieri e le credenze distorte, le emozioni disfunzionali e i comportamenti disadattivi, aiutando in questo modo a ridurre ed eliminare il sintomo, apportando miglioramenti duraturi nel tempo. Questo è possibile partendo dal presupposto che all'origine dei disturbi vi sia un modo "distorto" di pensare, che influenza negativamente l'umore e il comportamento.

Identificando i propri pensieri disfunzionali e valutando quanto essi siano realistici, mettendo in luce le interpretazioni errate e proponendone delle alternative si produce una diminuzione quasi immediata dei sintomi. Infatti, una valutazione realistica delle situazioni e il cambiamento del modo di pensare producono un corrispondente miglioramento dell'umore e del comportamento.

La TCC è un approccio evidence-based. Il primo studio effettuato nel 1977 (Rush, Beck, Kovacs & Hollon) dimostrò che la TCC era efficace quanto l'imipramina, farmaco antidepressivo.

I 10 principi base della Terapia Cognitivo Comportamentale

  1. La Terapia Cognitivo Comportamentale si basa su una formulazione dei problemi sempre in evoluzione e su una concettualizzazione di questi in termini cognitivi.
    Si parte cioè dal modo di pensare attuale e dai comportamenti della persona per poi risalire ai fattori scatenanti e ai modelli chiave, appresi durante l’infanzia, di interpretazione della realtà. Individuare i pensieri automatici, le credenze intermedie (valori, regole e assunzioni) e le credenze di base, più profonde, che hanno portato all’insorgenza e al mantenimento del problema;

  2. La Terapia Cognitivo Comportamentale richiede una solida alleanza terapeutica.
    É fondamentale la creazione di una relazione basata su calore, empatia, cura, rispetto sincero e competenza;

  3. La Terapia Cognitivo Comportamentale enfatizza la collaborazione e la partecipazione attiva.
    Incoraggiare a vedere la terapia come un lavoro di squadra: insieme paziente e terapeuta decidono su cosa lavorare. Fare in modo che il paziente diventi sempre più attivo nelle sedute;

  4. La Terapia Cognitivo Comportamentale è orientata all’obiettivo e focalizzata sul problema.
    Gli obiettivi vengono fissati insieme al paziente cercando di volta in volta di valutare cosa ostacola il loro raggiungimento;

  5. La Terapia Cognitivo Comportamentale inizialmente si concentra sul presente.
    Si parte dai problemi attuali e dalle specifiche situazioni dolorose, dal qui e ora, per poi spostare l’attenzione verso il passato al fine di trovare e comprendere le radici infantili che sono alla base delle loro credenze (idee rigide e assolute su loro stessi, gli altri e su come va il mondo);

  6. La Terapia Cognitivo Comportamentale mira a insegnare al paziente a essere il terapeuta di se stesso e si concentra sulla prevenzione delle ricadute.

  7. la Terapia Cognitivo Comportamentale mira a essere limitata nel tempo.
    Fornire sollievo dai sintomi, facilitare la remissione del disturbo, aiutare i pazienti a risolvere i loro problemi e insegnare delle abilità per prevenire le ricadute da utilizzare per il resto della vita in un arco di tempo definito. Non tutti i pazienti fanno progressi in pochi mesi, in alcuni casi saranno necessari trattamenti più lunghi;

  8. La Terapia Cognitivo Comportamentale è caratterizzata da sedute strutturate.
    La struttura include una parte introduttiva, una parte intermedia dove discutere gli argomenti all’ordine del giorno e dove si lavora insieme sugli homework fatti durante la settimana e una parte finale in cui si chiede sempre un feedback al paziente. Seguire questo formato rende il processo di terapia più comprensibile al paziente;

  9. La Terapia Cognitivo Comportamentale insegna ai pazienti a identificare, valutare e rispondere ai loro pensieri e alle loro credenze disfunzionali.
    Identificare cioè cognizioni disfunzionali chiave e adottare prospettive più realistiche e adattive. Questo porterà a sentirsi meglio emotivamente e a comportarsi in modo più funzionale;

  10. La Terapia Cognitivo Comportamentale utilizza una molteplicità di tecniche per modificare il modo di pensare, l’umore e il comportamento.
    La scelta delle tecniche da utilizzare sarà influenzata dalla concettualizzazione del paziente (rilettura del problema in chiave cognitiva), dai tipi di problemi riportati e dagli obiettivi di ogni singola seduta.

Iscrizione all'Albo degli Psicologi della Regione Campania N° 8966

Fonte: www.istitutobeck.com